Renato Carosone "1920-2020" come dire: "cento anni" e non li dimostra

Scritto da Sandrino Aquilani

carosone band

Volentieri proseguo il cammino con il "grande filosofo" della canzone napoletana,

attraverso le sue canzoni, mi passano come in un film immagini, ricordi, aneddoti, frutto di anni vissuti accanto a un artista unico e a un amico vero, sì Renato Carosone.  Quando ci siamo conosciuti la sua attenzione era per la pittura, io non vedevo l’ora di convincerlo a rientrare in sala di registrazione, poi una domenica mattina il miracolo “Sandrino vieni ti devo parlare”… così per una serie di circostanze e in pochi mesi pubblichiamo il "Carosone 82", e nei sei mesi successivi registriamo a nuovo tutto il suo repertorio, e oggi sono più che mai cosciente delle tante cose belle che senza il nostro incontro non sarebbero mai nate.

Covava da tempo un grande desiderio: “riscrivere” i suoi successi con le nuove tecnologie, sono felice di avergliene dato la possibilità.

Per lui era un sogno e anche per me, e si è avverato.

Renato con un cuore che gli batte "a tutta Napoli", mi ha insegnato molto, abbiamo anche scritto dellecanzoni insieme, e tra queste Fortuna che sei qui e Ragazzo del Sud.

Il fascino dei suoi racconti, alcuni strani passaggi della sua vita, mi fanno ancora riflettere, per questo lo sento tutt'ora più vicino che mai, e so pure che leggendo questo testo esclamerebbe: " sandrì .... pigliate 'na pastiglia, siente a 'me".

Nelle sue canzoni una freschezza ancora intatta, come attualissima la sua ironia,  canzoni che hanno fatto e continuano a fare il giro del mondo, anche per bocca d'altri; basti citare Renzo Arbore, Massimo Ranieri, Gigi D'Alessio, Fiorello, Gianni Nazzaro, Tonino Carotone, Manu Chao, Sal Da Vinci, Marisa Laurito e tanti altri.

Su di lui ho scritto un libro, "Un maestro d'antologia", una storia raccolta dalla del protagonista, raccontata come si può raccontare a un amico, lontano dalle telecamere e dai microfoni accesi. Renato ha tenuto al battesimo mio figlio Giorgio Onorato,  gli ha trasmesso la passione per il pianoforte, diceva affettuosamente a "o cumpariello ci penso io, che "butta le mani" sul pianoforte come piace a me".

Se state leggendo questa breve introduzione vuole dire che siete entrati in possesso di un "documento sonoro", che rende omaggio al figlio della Napoli più bella e di un'Italia dal sole che brilla.  Auguro a tutti un buon ascolto, con la certezza che Renato sarà capace di regalare ancora "sorrisi & canzoni" in quel fantastico gioco che è quello della vita.

Sandrino Aquilani

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